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Un po' di storia...

Gianni "Tama" (ossia, il nick name di Giovanni Trambusti)

In realtà uno pseudonimo coniato nel 1980-81 quando, da poco entrato nei famigerati "RAMS" al fianco di Claudio Guidetti, Antonello Oliveri, Gino Del Corona e Nino Poli, veniva per la prima volta alla luce il mio spontaneo apprezzamento per l'hardware dell'omonima casa giapponese. Una svolta tecnologica rispetto ad un passato fatto di rottami vari e batterie barcollanti, come allora si trovavano in circolazione!!

In realtà lo pseudo nasceva anche per la volontà di modificare il mio vero cognome, ritenuto, a buona ragione, poco musicale e soprattutto poco adatto ad un batterista.... (immagino sia chiaro cosa voglio intendere..)  Mi serviva qualcosa di meno lungo e di più rapido... non me lo diedi da solo comunque, semplicemente fu suggerito da quanti mi frequentavano, musicalmente parlando.

Dietro lo pseudo una persona e soprattutto una passione, quella per la musica e per il ritmo in tutte le sue forme. Una passione espressa nei limiti delle  capacità personali (sempre inadeguate rispetto a quelle desiderate) e soprattutto senza guardare troppo ai sacrifici necessari a coltivarla ed a conservarla durante questi lunghi 30 anni ed oltre. Ebbene si, sono della classe 1964..... ho cominciato ad incrociare le bacchette nel 1976 sotto la preziosa e competente guida del grandissimo maestro Cagni (mi chiedo, dove sarà ora?) che insegnava, quando non era impegnato con la sua orchestra in Svizzera, in uno stanzino soprascala presso il negozio dei Fratelli Gaggero a Genova. (n.d.r recentemente sono stato contattato da uno dei suoi ex allievi, Sergio Barlozzi, ben più illustre di me e che saluto). Bei ricordi e tanta fatica sullo "sgabelletto" (oggi si direbbe "pad") con le bacchette da studio (quelle marroni di legno pesante che oggi non vendono più, per capirci) e con i rulli ed i paradiddle che non volevano quasi mai uscire dalle mie mani alla velocità auspicata dal maestro....quante me ne ha dette!

Ma intanto, segretamente, con l'aiuto dei miei (meglio dire sfiniti da me) era arrivata anche la prima batteria, un "3R" (madreperlata, rigorosamente in stile anni '60) usata, pagata 70 mila lire. La ricordo bene, era una vera schifezza ma faceva un gran casino....e comunque era molto meglio dei soliti fustini (almeno allora erano di cartone e di forma circolare e si potevano quindi "suonare")! La utilizzavo in casa con buona pace dei miei vicini e, soprattutto,  di nascosto al maestro che non voleva che toccassi alcun tamburo vero prima di aver completato i rudimenti alla panca. Già dicevo io, ma quando si "suona" allora? Poi la scuola superiore, la mia prima band, la mia seconda batteria (una Holliwood Meazzi blu ottenuta non mi ricordo neanche bene come (di cui si può vedere qualche rara foto qui) e la mia prima apparizione in TV a "mini caccia al campione" al Lavagello a Teleradiocity con tanto di Dino Crocco, l'allora presentatore, che mi sfotteva... Anno 1978. Non vincemmo ma suonammo bene per essere ragazzini di 14 anni! Il gruppo allora si chiamava West Union ed era formato oltre che da me, da Corrado e Gualtiero Bacigalupo (datosi alla politica il primo e rincontrati di recente ed in ottima forma), Angelo Mondello e Fabrizio Ingala. Esiste una registrazione del concerto ed uno stralcio lo voglio mettere in rete nel sito prima o poi. Tantissime prove con i W.U. presso l'allora sala prove dei carruggi (il mitico  "Piccolo Mozart" del compianto Walter Armaroli) ed anche il primo concerto, a Gattorna (GE) in un posto che si chiamava Dancing Albergo Moderno, "venue" che oggi non esiste più, c'hanno fatto una birreria mi sembra...

Poi nel 1980 in piena epoca Punk/New Wave (in Inghilterra era quasi finita, ma in Italia invece era da poco iniziata, si sa siamo sempre in ritardo...), ecco che si presenta l'occasione del primo gruppo al di fuori dell'ambiente scolastico. Attraverso l'amicizia di un mio compagno di scuola, Giuse, eccomi reclutato come  batterista di una punk-band: gli Infexion. Dura poco però, alla vigilia del primo concerto che si sarebbe dovuto tenere (ed in effetti si tenne senza di me) in Piazza Settembrini a Genova Sampierdarena ecco che esce per me un'altra possibilità  di suonare in un gruppo più adatto ai miei gusti musicali. Di questo gruppo avevo appunto sentito solo una cassetta proprio a casa di Giuse (ricordo che suonavano discretamente bene la cover di "Do anything you wanna do" degli Eddie and the hot rods) e sapevo che avevano una saletta nel cuore del centro storico genovese con la batteria. Detto fatto, fu un istante, cambiai gruppo senza preoccuparmene troppo. La cosa ebbe però dei risvolti antipatici dal momento che la "rapina" del batterista non era andata giù agli Infexion rimasti "cornuti" e soprattutto a piedi prima del loro concerto.....si vendicarono creando nel "movimento" di allora il vuoto intorno alla mia nuova band: appunto i  RAMS di cui dicevo più sopra. Per un po' ci furono problemi a suonare ed a farsi vedere in giro senza ricevere qualche impropero, sputo o gestaccio dai punk dell'epoca a "Defe". Poi dopo lungo tempo le cose si calmarono (non ero poi così insostituibile dopotutto...). Non di meno, proprio in questi anni riuscii rocambolescamente a mettere insieme la cifra necessaria all'acquisto della mia prima batteria "seria": una Tama Swing Star blu notte (per la precisione color "midnight blue") che, almeno nel colore, mi ricordava quella del mio beniamino Stewart Copeland dei Police (questo kit ancora è con me accanto ad altre 4 o 5 aggiuntesi dopo.....è un po' come il primo cent di Paperone..).

Anni di grande dedizione alle prove e discrete soddisfazioni (considerata anche la ns. giovane età!) ci attendevano...., grazie soprattutto al grande Claudio (oggi noto e stimato produttore e compositore a fianco di vari artisti di grido e, primo fra tutti, Ramazzotti) ed ad Antonello, ci si diede un sound e si cambiò una prima volta il nome della band in "Corporation Five" e poi, dopo poco,  nel forse più noto Alan Lads (da un'idea di Nino). I problemi non mancavano comunque e le differenze di età si fecero sentire...ci ritrovammo quindi, dalla fine del 1981, ridotti in trio per l'abbandono definitivo di Nino e Gino, (come i Genesis insomma...). In trio però fu forse il periodo più divertente e relativamente denso di esibizioni, apparizioni radiofoniche, progetti discografici, registrazioni, recensioni giornalistiche e soprattutto di musica propria, amicizia ed affiatamento. Ho ricostruito qui un po' quel periodo elencando i concerti e recuperato un po' del materiale dell'epoca. Il materiale musicale non l'ho ancora caricato ma se me lo richiedete sarò lieto di fornirvi dei take. Mi piace inoltre ricordare qui i gruppi ns. "antagonisti" di quel tempo, quali i Sixties (in cui militava l'inossidabile DEBA e Massimo Sardi), i Metal Body (dell'amico Fabio Cordazzo ed altri), gli Scortilla (Pivio e Marco Odino), i Dirty Action del mio amico Quadrelli, Rupert & Grieco.....insomma un sacco di gente !!!

 

Nel 1983 tutto però sembra cambiare. Dopo il mio diploma all'Istituto Tecnico io finalmente intravedo quale è la mia vera via per trovare da mangiare... Claudio comincia invece ad  intraprendere seriamente la sua carriera da professionista (in un primo momento anche assieme ad Antonello). Io mi trovo quindi a suonare in situazioni diverse......e contemporaneamente però anche tutta la scena musicale genovese (e non solo quella) piano piano si modifica sotto i nostri piedi: finita la New Wave  esplode la dance (sempre in ritardo noi in Italia...!!!). Nell'attesa del servizio militare eccomi comunque in nuovo gruppo, formato da transfughi di varie formazioni genovesi e capitanato allegramente da Marcantonio Forcelloni, bassista e persona ottima che mi ha sempre inspirato simpatia sin dal primo momento. Il gruppo si chiamava "Marcantonio e i Faraoni" (appunto, dall'omonimo fondatore) ed era di fatto una cover band con tanto di sezione di fiati (si suonava da Stevie Wonder, al Jumping Jive) di cui faceva parte, tra gli altri,  anche un giovanissimo Andrea di Marco, (più tardi musicista e cabarettista con i Cavalli Marci) e Massimo Sardi (ex Sixties). Anche qui concerti,  amicizia e divertimento, anche  e soprattutto durante il periodo del militare ove,  in qualche occasione, dopo le esibizioni mi toccava persino a correre in caserma per rimettermi la divisa da Carabiniere ausiliario (ne ricordo una in una discoteca di Sampierdarena dove suonammo a fianco di un certo Mr. Flagio....). Finito anche quel periodo ci fu un momento (durato invero qualche anno) il cui il mio lavoro vero mi assorbì talmente tanto (insieme all'università che avevo cominciato a frequentare nel frattempo) che la batteria finì di fatto in cantina a casa dei miei e non solo fisicamente....  ma non la vendetti mai comunque! Dopo una lunga pausa, nel 1991 un mio amicone delle elementari e delle superiori, Mauro Stabile (attivissimo creatore di musica elettronica e bassista alla bisogna, vedi MASTAFAKTOR) mi fece conoscere altra gente e mi trovai coinvolto in un nuovo progetto: gli Hush. Anche qui concerti casino, birra e tanta musica (si facevano pezzi rock, dai Rem alla Tom Robinson Band e molti altri  ancora. Il mio amicone tastierista Gheo Goldax ed anche Mauro "freakky" Rossi, chitarrista,  mi hanno fatto buona compagnia per un paio d'anni con soddisfazione e tanti bei ricordi. Passato anche quel periodo ecco che si presentano nuove occasioni di suonare con nuove persone e di fare nuove esperienze anche se devo riconoscere - forse - spesso musicalmente meno interessanti delle precedenti. Non stò qui ad elencare tutti comunque è stata un bel po'di gente!

Cosa faccio ora. Negli anni 2006 e 2007  mi sono dedicato principalmente a due progetti un po' amarcord che avevano a che fare con le cover dei Beatles e dei Rolling Stones, uno di questi era la Audiowave Band, riformatasi e poi pure riscioltasi recentemente con nuovi elementi sotto il nome di Aftermath. L'altro i Brivido Beat, amici che ogni tanto si esibiscono ancora, senza di me si intende. Esaurita quella fase mi sono ritrovato coinvolto quale resident drummer - a partire dal Novembre 2007 - in un progetto molto interessante di musica originale insieme a deii musicisti genovesi che fanno rock in italiano, i Melamara. Con loro stiamo tuttora lavorando sul ns. repertorio che prevede pezzi inediti, ma anche qualche rara cover (in italiano). I pezzi ed i testi sono molto carini, (venite a sentirci al prossimo concerto e datemi un parere anche voi..) e l'atmosfera del gruppo è seria e divertente allo stesso tempo. Ultimamente stò coltivando parallelamente un altro progetto musicale: un gruppo tributo ai Police, miei adorati beniamini da sempre. La band si chiama BITS, ossia Born In The Sixties, siamo tutti di quegli anni lì e....

Ma in ultimo devo anche ricordare mia moglie ed i miei meravigliosi figli che grazie a Dio sono con me: Monica e Gianluca ai quali un giorno spero di trasmettere un po' della mia passione musicale......anche se per ora non intravedo nessun Mozart in famiglia..

Alla mia famiglia dunque, senza però tralasciare gli amici (musicisti e non), questo sito è dedicato a loro.....pardon... a voi!

 

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This site was last updated 12/08/13